SALENTO – Ancora una volta siamo costretti ad intervenire per evidenziare il tentativo di confondere la silenziosa professionalità dei Medici con prestazioni di “malasanità”.
In un articolo comparso su un quotidiano locale si espongono alcuni fatti relativi ad una prenotazione presso struttura pubblica per un “esame endoscopico con sedazione profonda”; dopo una lunga attesa, durante la quale la paziente ha peraltro effettuato l’esame privatamente, la stessa si rivolge presso la struttura ove è stata prenotata, ma riceve il chiarimento che la sedazione profonda non può essere eseguita ambulatorialmente (per motivi di sicurezza).
Tutti gli Ospedali del Salento sono adeguatamente attrezzati per eseguire colonscopie di elevata qualità; ormai da 20 anni tutti gli Ospedali si sono posti l’obiettivo di essere “ospedali senza dolore”. Pertanto le colonscopie vengono solitamente eseguite in ogni paziente con una sedazione cosciente e monitoraggio dei parametri.
La “sedazione profonda” è invece una procedura anestesiologica che non può essere erogata ambulatorialmente: non è infatti prevista dal nomenclatore regionale, nonostante che si sia tentato più volte di proporla.
Essa richiede una serie di esami preparatori (ematici, cardiologici, eventualmente radiologici) con valutazione preventiva dell’anestesista. Ecco perché, per evidenti motivi di sicurezza, essa viene erogata in DH o altra forma di ricovero breve.
Riteniamo pertanto che l’articolo (esplicitato in 5 colonne) non sia il frutto di “malasanità”, ma invece di “malainformazione”.
La nostra attività professionale in tutti i settori di intervento è oggi al collasso per varie criticità (carenze di organici, demotivazione, lavoro continuamente convulso, turni massacranti, burocraticismo esasperato, carenze strutturali evidenti, influenza della pandemia, aggressività che sistematicamente sostituisce il rispetto, ecc.); ma criticare una struttura, divenuta sede di malasanità, mentre cercava invece di offrire serietà e sicurezza professionale, una sede in cui un unico medico endoscopista fronteggia migliaia di esami (spesso con risvolti interventistici), in cui si registra una carenza di anestesisti, tanto grave da aver reso sino a poco tempo fa eccezionali le procedure chirurgiche, vuol dire alimentare un clima di sfiducia, che l’opera di incredibile solidarietà e straordinaria professionalità quotidiana dei Medici, nei confronti di tanti cittadini, cerca di superare.