Ambiente, Cronaca, Tricase

TRICASE – COMITATO ABBATTIAMO L’ECOMOSTRO: CRONISTORIA DI UNO SCEMPIO URBANISTICO. “COSI’ SI COSTRUISCE UN ECOMOSTRO”.

Questa pagina, che nel suo piccolo, vuole contribuire al ripristino della legalità e della bellezza nel nostro depredato Sud, è oggi in grado di ricostruire una storia paradigmatica delle modalità con le quali si costruisce un ecomostro.

1) Dopo la richiesta effettuata all’inizio di Novembre presso il Comune di Tricase di “Accesso agli atti” dell’immobile proprietà famiglia Sauli, prospiciente il Porto di Tricase, abbiamo potuto in questi giorni visionare con attenzione la pratica n. 53 del 1963, di cui qui di seguito riportiamo asetticamente le fasi più importanti;

2) Il 10 marzo 1962 il proprietario del terreno, prof. Alessandro Sauli, scrive al Sindaco di Tricase, per ricordargli “l’inopportunità del vincolo posto dal Piano sulla parte a mare, rispetto alla strada, della punta che chiude il Porto a settentrione. Tale promontorio è infatti il centro visuale di tutto l’arco paesistico nel quale è racchiusa la Marina di Tricase, e quindi è della massima importanza che venga opportunamente sistemato con qualche costruzione rispettosa dei valori ambientali, immersa nel verde”

3) L’8 maggio del 1962 lo stesso presenta istanza al Sindaco, ricordandogli “che la domanda precedentemente presentata, senza progetto, si riferisce ad una eventuale costruzione per Albergo-Ristorante e serve a rendere più accogliente per i forestieri e i villeggianti la nostra marina, senza dire che consentirà ai numerosi turisti in transito di trovare un moderno alloggio ed ogni conforto. Il progetto che il sottoscritto presenterà al più presto, sono certo che incontrerà l’incondizionato appoggio di lei e di quanti hanno a cuore l’incremento e la valorizzazione della nostra marina, senza dire che la zona su cui dovrà sorgere tale costruzione sarà definitivamente sistemata ed abbellita, mentre ora giace inutilizzata”;

4) Il 26 marzo 1963 viene presentato il progetto a firma dell’ing. Giovanni Sodero;

5) Il 9 maggio 1963, di fronte a qualche evidente presa di posizione della Commissione Edilizia, l’avv. Luigi Puzzovio, per conto del proprietario scrive al Comune di Tricase “che un responsabile parere sulla conciliabilità della costruzione con la tutela del patrimonio naturale può essere espresso dalla Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie di Puglia e Lucania, alla quale Lei potrà rivolgersi ai sensi della legge n. 1497 del 1939”;

6) La stessa Soprintendenza in data 10 giugno 1963 Autorizza di fatto la costruzione pur con alcune prescrizioni;

7) Il 6 luglio 1963 l’Ispettore Onorario per le opere di Antichità e di Arte dei Comuni di Tricase e Andrano, prof. Salvatore Cassati si scaglia contro la decisione della Soprintendenza, si dimette dall’incarico, ricostruendo i fatti e concludendo senza giri di parole che “ tutto lascia supporre il clima di pressioni e di interferenze esistente, clima che nel caso specifico, ben si conosce in Tricase per una lunga storia che risale a vecchi e recenti rapporti poco simpatici del Sauli col Demanio, con l’Amministrazione Provinciale e l’E.P.T. di Lecce”;

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Foto: profilo fb Abbattiamo l’ecomostro di Tricase Porto

8) In data 6 agosto 1963 la Commissione Edilizia ricostruiva tutta la vicenda, sposando in toto la visione di salvatore Cassati, ma rilasciando Parere favorevole alla Concessione edilizia;

9) Il giorno dopo, in data 7 agosto 1963 viene rilasciato dal Sindaco Cosimo Piccinni autorizzazione “Nulla Osta per Esecuzione Lavori Edili” per la realizzazione sulla Litoranea Tricase- Castro di un Albergo- Ristorante ;con le seguenti prescrizioni: A) che l’arretramento minimo dalla via Provinciale sia di 10 metri; B) che sia rigorosamente rispettato il progetto presentato; C) che sia, negli spazi contigui, adorna a verde, dando una buona caratteristica panoramica; D) che non è consentito in futuro alcuna sopraelevazione o estensione del fabbricato; E) che al costruzione venga adibita esclusivamente a Albergo Ristorante, aderendo pienamente al nulla osta della soprintendenza”;

10) Stranamente in data 28/11/1963 la prima prescrizione viene già modificata e si concede la possibilità di costruire a metri 9 anziché 10 dalla strada provinciale;

11) In data 1 agosto 1967, a costruzione ultimata, il Sauli “Chiede il certificato di abitabilità in quanto, per ora, il sottoscritto intende adibire la costruzione ad uso abitazione”;

12) il giorno 2 agosto 1967 l’ing. Antonio Scarascia rilascia Certificato di Collaudo e Prova di carico, dentro il quale comunque rileva che non sono state realizzate due stanze da letto e che sotto il locale di soggiorno è stato ricavato uno spiazzo coperto non previsto;

13) in data 24 febbraio 1969, irritualmente, il Prefetto di Lecce “concede ai sensi della legge 2229 del 1939, licenza d’uso per il fabbricato di nuova costruzione, destinato a civile abitazione”;

14) in data 11 aprile 1969 il Sindaco Giuseppe Codacci Pisanelli, smentendo almeno in parte il Prefetto De Carlo, Autorizza l’abitabilità del fabbricato per tutti gli usi di legge ed a condizione che sia adibito a piccolo albergo-ristorante.

Tricase, 25 novembre 2015

Comitato “ABBATTIAMO L’ECOMOSTRO DI TRICASE PORTO”*

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