LECCE — «All’eradicazione non crede più nessuno e non certo per una scelta di cuore, passionale, identitaria, bensì per la rilevanza di partiture scientifiche che stanno ormai sempre più dimostrando che con il Codiro (disseccamento rapido dell’ulivo, ndr) si può convivere e che l’ulivo nella sua storia millenaria ha superato prove ben più difficili della Xylella». Lo dichiara in una nota il presidente di Copagri Lecce e vice presidente di Copagri Puglia, Fabio Ingrosso.
Sulla base dei risultati delle ultime ricerche sulle cause del batterio, e riferendosi anche ad un seminario scientifico dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) svoltosi nel novembre scorso, Ingrosso chiede «perché la Regione Puglia non si dà da fare intervenendo su Bruxelles e sul ministero affinché si blocchi il Piano Silletti in attesa delle evidenze scientifiche, così da riuscire a dare alla ricerca il i tempi necessari per le conferme e le validazioni scientifiche? Soprattutto in considerazione del fatto che in pochi mesi – prosegue Ingrosso – prove sperimentali condotte su ulivi hanno prodotto risultati, se pur parziali e che necessitano di conferme, straordinariamente positivi. Infatti, piante infette, allorquando `aiutate´ con interventi a basso impatto ambientale, hanno dimostrato di riprendere a vegetare, fiorire e fruttificare, non manifestando alcun sintomo».