L’export salentino chiude il 2018 con un incremento del 22,5% risultato che colloca la nostra provincia, a livello nazionale, tra quelle che hanno ottenuto le performance più interessanti e la prima in Puglia. Taranto (-17,4%), Brindisi (-2,4%) e Bari (-1,9%) purtroppo non hanno registrato risultati altrettanto positivi, la provincia di Foggia (+3,6%) e quella di Barletta-Andria-Trani (+2,2%) hanno comunque chiuso l’anno con un segno positivo anche se con risultati di gran lunga più contenuti; complessivamente la regione Puglia chiude il 2018 con una variazione negativa pari a -2,2%.
La provincia di Lecce ha però un fatturato estero più contenuto, pari a 609 milioni di euro, rispetto alle altre province pugliesi, in particolar modo rispetto a Bari, che con i suoi 4 miliardi di euro rappresenta il 50% delle esportazioni della regione, e Taranto, con oltre un miliardo di fatturato estero, e un peso del 13,7% sull’export pugliese.
Brindisi e Foggia, rispettivamente, con 953 e 779 milioni di euro incidono sulle vendite estere della regione con l’11,8% e 9,7%; solo la BAT ha totalizzato un fatturato inferiore a quello leccese, pari a 573 milioni di euro e un peso del 7,1%. Tenuto conto che l’export delle imprese italiane è ancora in crescita (+3,1%) nel 2018, ma in forte frenata rispetto al 2017, il risultato registrato dalla provincia salentina è ancora più apprezzabile.
“L’ottimo risultato realizzato nell’anno 2018 dal calzaturiero, un fatturato che sfiora i 77 milioni di euro e un incremento del 35% dell’export di calzature –commenta il presidente della Camera di Commercio, Alfredo Prete – ha contribuito notevolmente all’incremento delle vendite estere delle imprese salentine, facendone un settore trainante dell’export, subito dopo quello dei macchinari. Sono state in particolar modo le commesse provenienti dalla Svizzera (+87%) e Francia (+112,5%) a far lievitare l’export di calzature, paesi verso i quali sono stati fatturati, rispettivamente 35 e 11 milioni di euro.
L’azione dell’Ente camerale è tesa a consolidare la presenza sui mercati esteri delle imprese, in particolar modo quella che si affacciano per la prima volta all’export e quindi necessitano di un maggior supporto e assistenza. E in tale direzione si inserisce la collaborazione tra Camera di Commercio, tramite lo Sportello internazionalizzazione, e l’Agenzia delle Dogane, avviata al fine di promuovere un’adeguata informazione e preparazione per gli operatori economici che intrattengono rapporti commerciali con la Gran Bretagna, che dovranno affrontare le problematiche nascenti dalla Brexit e le possibile ripercussioni doganali che questa comporterà.
Le imprese del Salento nel 2018 hanno esportato in Inghilterra manufatti per un fatturato di circa 4 milioni di euro, tra l’altro in crescita di oltre il 48% rispetto all’anno precedente. L’Ente, pertanto, in collaborazione con l’Ufficio Dogane di Lecce ha predisposto un desk permanente di assistenza per la risoluzione delle esigenze delle imprese.
Nei giorni scorsi si è tenuto EXPORTDAY – iniziativa finalizzata all’assistenza a sportello agli operatori salentini (quantificati da Unioncamere in 243) che hanno rapporti di interscambio con il Regno Unito, seguita da una un’apposita campagna informativa contenente le “linee guida” da seguire per adeguare le procedure aziendali in materia di import-export verso il Regno Unito. E’ di prossima realizzazione, inoltre, un seminario di approfondimento per gli operatori del settore agroalimentare che affronterà più in dettaglio specifici orientamenti sulle disposizioni doganali post “Brexit”.