Economia

CRESCE L’EXPORT SALENTINO: + 14% DA GENNAIO A SETTEMBRE 2015.

Crescita dell’export salentino positiva: +14% da gennaio a settembre 2015

Da inizio anno la crescita tendenziale dell’export salentino rimane sostenuta, realizzando un incremento di circa il 14%, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. In termini assoluti  le esportazioni leccesi da gennaio a settembre 2015 sono state oltre 365 milioni di euro contro i 225 milioni di importazioni (+14,3%), con un saldo positivo di oltre 140 mln.

“I risultati dimostrano  che la strada intrapresa  dall’Ente camerale”  – dichiara il presidente Alfredo Prete “nell’affiancare e sostenere le imprese del territorio che intendono portare il made in Salento nei mercati esteri, sia quella giusta. L’Ente, nonostante la grave mancanza di risorse finanziarie, nel corso dell’anno ha  organizzato una serie di seminari, di  recente  l’ “International Forum. Focus on Asia Pacific” in collaborazione con l’Unicredit,  e  il 15 dicembre scorso “Il mercato svizzero dell’High-Tech e Med-Tech – Focus Cantone di Svitto”,  rivolti  alle imprese salentine che vogliono approcciarsi ai mercati esteri con un’informazioni adeguate. Inoltre le nostre aziende  possono contare durante tutto l’anno sull’ assistenza fornita gratuitamente dallo  Sportello internazionalizzazione, un punto unico di contatto per le imprese che necessitano di assistenza specialistica e di un primo orientamento per esportare i loro prodotti”

Le esportazioni italiane, invece, tra gennaio e settembre   hanno registrato una variazione  del 4,2%, l’Italia meridionale ha conseguito l’incremento più ampio anche se sono le regioni settentrionali e centrali a fornire un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell’export nazionale, con il Piemonte (8,7%) in pole position, seguito dal Veneto (+5,8%) e Lazio (+13%).

La provincia di Lecce, nell’ambito della regione Puglia, ha realizzato la migliore performance, anche se l’apporto all’export regionale è solo del 6,1%. Il capoluogo pugliese, il cui contributo alle esportazioni della regione con vendite estere pari a oltre 3 miliardi  di euro è stato del 50,6%, ha registrato, rispetto al 2014, un incremento  del 2,2% e un saldo negativo di oltre 94 mln. Le altre province pugliesi hanno registrato tutte delle flessioni, in particolare la provincia di Brindisi (-10,4%) che ha esportato merci per circa 600 mln, realizzando un saldo negativo di 319,5 mln.  Le esportazioni della provincia di Foggia ammontano a 523 mln, diminuite del 9,8% rispetto all’analogo periodo del 2014, il saldo è comunque positivo e pari a oltre 124 mln. Anche l’export di Taranto, con oltre un miliardo di merci vendute all’estero registra una flessione dello 0,7% e un saldo negativo di oltre 545 mln. Infine la BAT il cui export è stato  pari a 357 mln (-0,7%)   ha registrato  un saldo negativo di 1,3 mln di euro.

I settori

Dal punto di vista settoriale, il maggior contributo all’export è del settore macchinari e apparecchiature con oltre 153 mln di euro il cui peso sull’export complessivo è del  42%. Seguono i prodotti in pelle con 37,6 milioni di fatturato estero (di cui 32,4 milioni di  calzature ) che incidono sul totale per l’11% e registrano un incremento del 54,6%,  e i dati degli ultimi tre anni evidenziano  un trend di crescita . Le vendite estere di abbigliamento hanno registrato una flessione del 6,07% e un volume d’affari di 31,5 mln. L’export di bevande (vino) registra un fatturato estero di 20,4 mln e un incremento del 9,45%.  I prodotti in metallo hanno sviluppato un volume d’affari di 23,4 mln (+1,8%); gli altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi con 21,2 di esportazioni realizzano una flessione del 14,7%, le esportazioni di questo comparto sono riconducibili per 16 mln  a cemento, calce e gesso, 2 mln a prodotti finiti in calcestruzzo, cemento e gesso e 1,5 mln alla pietra leccese.

Per quanto riguarda le importazioni sono i  prodotti alimentari ad avere  un  “peso” maggiore sull’import complessivo pari al 16% per un valore di 34,8 milioni di euro, anche se in flessione del 3% rispetto all’analogo periodo del 2014,  gli alimenti che si importano maggiormente sono carne per oltre 18 mln e pesce, crostacei e molluschi per un valore di 8,7 mln.  Aumentano, invece,  del 10,5% le importazioni dei prodotti agricoli il cui valore ammonta a 22 mln di euro.

Il Salento, inoltre, acquista dall’estero articoli in pelle per oltre 15 mln con una crescita da gennaio a settembre del 47,6% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Circa 16   mln vengono spesi dalle imprese salentine sui mercati esteri per acquistare articoli in gomma e  materie plastiche (+13,42%) e oltre 18 mln per i prodotti della metallurgia (+14,4%), dei quali 8,6 mln in tubi, condotti, profilati e relativi accessori in acciaio e altri 8 mln per metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi. Ulteriori 18 mln vengono spesi per acquistare dai mercati esteri macchinari e apparecchiature   (+10,5%).

Circa il 70% delle esportazioni salentine, pari a 254,7 milioni di euro, è destinato ai mercati europei, mercati che, nei primi nove mesi di quest’anno, hanno incrementato i loro acquisti del 21,8%. Il più importante  partner europeo delle imprese leccesi  è la Francia, che assorbe circa il 12% dell’export, per un valore di 42,7 mln, e il 10,6% delle import (34,7 mln). Il mercato francese, cresciuto del 23% da gennaio a settembre,  acquista  calzature per 9,8 mln, macchine per impieghi speciali per 7,4 mln, armi e munizioni per 5,8 mln. Le importazioni dalla Francia (23,9 mln) sono costituite soprattutto da carne ( 11,4) e da strumenti e apparecchiature di misurazione e orologi (1,2). Anche la Germania e la Svizzera sono partners commerciali importanti verso cui si esportano beni per un valore di 30 mln per ciascun paese: le esportazioni verso la Germania, cresciute del 22,2% nel periodo considerato, sono rappresentate soprattutto da machine per impieghi speciali ( 8,7 mln) e prodotti di colture agricole (5,6 mln), mentre si importano prodotti lattiero caseari ( 3 mln), articoli in materie plastiche  (8 mln) e apparecchiature elettriche (3,9 mln). L’export verso   la Svizzera, cresciuto del 13,7%, è costituito soprattutto da articoli di abbigliamento (11,9 mln) e calzature (7 mln), le importazioni sono piuttosto contenute, pari a 900mila euro.

Esportazioni della provincia di Lecce per continente di destinazione gennaio-settembre 2015  La Turchia, ponte tra l’Europa e l’Asia , con circa 24 mln di merci acquistate si va profilando sempre di più come un interlocutore rilevante per le imprese del Salento. L’export verso tale paese, infatti, è costituito per 18  mln da macchine per impieghi speciali e per 5,3 mln da altre macchine di impiego generale, mentre le imprese salentine importano abbigliamento per un volume di affari pari a 4,5 mln e per 8 mln tubi, condotti,  profilati cavi.

Le esportazioni verso i paesi asiatici pari a 23,6 mln, tra gennaio e settembre, sono diminuite del 25%, analogamente a quelle verso i paesi africani (-9,37%) per un volume d’affari di 38 mln. Per quanto riguarda l’Asia è Hong Kong il principale mercato di sbocco delle merci salentine con 3, 5 mln di merci vendute, rappresentate soprattutto da  strumenti e apparecchi di misurazione (2,2 mln). La Tunisia è il partner più importante del continente africano con un fatturato di 3,8 mln, costituito soprattutto da abbigliamento  (1,3 mln) e macchine per impieghi speciali (1,5 mln).

L’ export  verso l’Oceania pari a 5,2 mln è cresciuto nel periodo considerato del 10% ed è l’Australia il  principale acquirente dei manufatti salentini, per un valore di 3,8 mln, in particolare macchine per impieghi speciali (1,2 mln) e altre macchine di impiego generale (1,7 mln).

 

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