DEPRESSA – L’associazione culturale “Prometeo” si fa ancora una volta portavoce del disagio che gli abitanti della frazione di Depressa sono costretti a sopportare a causa della apertura di un solo giorno a settimana dell’Ufficio Postale.
L’associazione già lo scorso giugno si fece portavoce della richiesta dei cittadini di Depressa di vedere il proprio Ufficio postale tornare ad operare 3 giorni a settimana.
Dopo aver atteso invano una risposta del Sindaco Antonio De Donno si rinnova la richiesta.
Di seguito la lettera indirizzata a Sindaco e Consiglieri:
“L’Ufficio postale di Depressa continua ad essere aperto, dall’aprile dello scorso anno, un solo giorno a settimana. Da questa contrazione nella sua funzione, che prima della pandemia vedeva l’Ufficio operare e prestare il proprio essenziale servizio tre giorni a settimana, nascono quei comprensibili disagi che si ripercuotono sui cittadini della frazione ed in particolare su quella fascia numericamente più significativa, più vulnerabile e spesso non automunita, rappresentata dai suoi anziani.
Era l’8 giugno quando la nostra Associazione scrisse al Sindaco per chiedere di essere informata su eventuali sviluppi e su quali rassicurazioni avesse ricevuto dalla Direzione di Poste Italiane perché l’ufficio in oggetto potesse tornare ad operare come prima della pandemia e al pari degli analoghi presidi presenti sul territorio comunale. Lo fece a distanza di cinque mesi dalle dichiarazioni dello stesso Sindaco che in data 8 e 13 gennaio, dalla sua pagina social, auspicava in una positiva definizione del potenziamento della filiale di Depressa.
A distanza di quattro mesi dalla richiesta presentata dall’Associazione non solo non si è ricevuto alcuna risposta ma, soprattutto, non vi è stato quell’auspicato potenziamento. Pertanto, da cittadini, vorremmo essere informati sulle iniziative che l’Amministrazione comunale ha intrapreso e quali rassicurazioni abbia ricevuto da Poste Italiane perché l’Ufficio in oggetto torni ad operare come prima dell’emergenza sanitaria.
Si chiede, ancora, alle forze politiche presenti nell’Assise consiliare di farsi portavoce della nostra richiesta attivando, qualora dovesse continuare il “silenzio” da parte del Primo Cittadino, le azioni previste e contemplate dal Regolamento comunale.Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Per chi amministra, per chi crede che la politica sia ancora un’arte nobile, rispondere è un dovere più che una cortesia perché, in gioco, c’è l’informazione dovuta ai propri cittadini.
Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.“