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ECOMOSTRO TRICASE PORTO, MESSAGGIO DEL M5S AI CITTADINI DI TRICASE E NON SOLO: COMBATTIAMO INSIEME ABUSI E DEGRADO

di Francesca Sodero (portavoce del M5S Tricase) col supporto e l’incoraggiamento dei portavoce del M5S della Provincia di Lecce

TRICASE PORTO – Sul punto di maggior pregio paesaggistico a Tricase Porto insiste, ormai da più di 10 lustri, un immobile privato il cui stato di abbandono ha provocato, soprattutto negli ultimi anni, intollerabili peggioramenti del livello di degrado.

L’ecomostro di Tricase Porto (così noto ai più) è stato ultimamente oggetto di diverse ordinanze: le prime due sindacali, una nel 2017 per la messa in sicurezza tramite presidi di inibizione dell’accesso all’area, l’altra nel 2018, dopo il passaggio del tornado, per la demolizione a fini di tutela della pubblica incolumità; l’ultima amministrativa, a marzo 2019, per la demolizione di immobile abusivo.

L’ultima ordinanza scaturisce sia dalle carte del ricorso avverso l’ordinanza del 2018 che dai sopralluoghi di controllo dell’ufficio tecnico sull’ottemperanza agli ordini dalla stessa impartiti. In sintesi, rileva l’ufficio che l’immobile non sia stato costruito nel rispetto delle caratteristiche edilizie autorizzate nella originaria licenza edilizia, né tantomeno che esso sia stato mai destinato all’uso assentito dal punto di vista urbanistico, quello cioè di “piccolo albergo-ristorante”.

L’immobile, infatti, come dichiarato nel ricorso dagli stessi proprietari, è stato usato esclusivamente per un breve periodo di tempo come dimora estiva della famiglia del proprietario dell’epoca. Come è naturale aspettarsi, a fronte dell’impugnazione dei proprietari, il TAR ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza di demolizione di immobile abusivo ed invitato il Comune di Tricase a valutare, ai fini della pubblica sicurezza, l’autorizzabilità dei lavori di consolidamento proposti dai proprietari, già bloccati dall’ufficio per i rilievi di abusivismo nel frattempo intervenuti.

C’è da osservare che sono stati gli stessi proprietari a sostenere nel precedente ricorso, con tanto di perizia tecnica, che il pericolo per la pubblica incolumità non sussiste, in quanto l’eventuale crollo dell’immobile avverrebbe “per implosione”, senza interessamento di altre aree pubbliche e private. Tanto che il Comune di Tricase, nelle memorie difensive, rilevava che a rendere ancora attuale il pericolo per la pubblica incolumità è in effetti l’inefficacia delle recinzioni apposte dai proprietari ad inibire l’accesso all’area.

La sospensione dell’ordinanza, con l’invito di cui sopra, ha suscitato nei cittadini rabbia e disillusione, perché la storia del rudere racconta di rilevanti forzature, se non di veri e propri abusi, da parte di alcune Istituzioni e di alcuni personaggi politici dell’epoca che, oltre a non poter essere più chiamati sul banco degli imputati per effetto del troppo tempo trascorso, rischiano, ciò che è peggio, di aver conferito una (si spera solo presunta) “legittimità amministrativa” al manufatto.

Quante pugnalate di questo tipo hanno ricevuto i cittadini di Tricase per perdere ogni traccia di fiducia nella politica e nelle Istituzioni!? Troppe, davvero troppe!

Sta però a noi lavorare sodo per ricostruirla questa fiducia, prosciugare con il rigore e la perseveranza quel residuo di acqua torbida dove il bene comune, le regole e il buon senso sono piegati per favorire gli interessi di pochi arroganti che nulla restituiscono alla comunità.

Sta a noi riappropriarci di quel famoso spazio pubblico del dibattito dove ritornare a parlare di ciò che non va e che va riparato con pazienza e zelo.

Il dibattito pubblico sul Piano Urbanistico Generale, sulla SS275, sull’Area Interna, saranno tutte preziose occasioni per parlare di pianificazione territoriale, bellezza, qualità urbana e sviluppo.

Nel frattempo non ci scoraggiamo perché è indubbio che si dipana di fronte a noi l’irripetibile occasione di fare i conti col passato, circostanza che fino ad oggi non ci era mai stata offerta.

Possiamo scegliere se riporre fiducia nella giustizia e chiedere con forza finalmente chiarezza oppure se gettare già la spugna. Possiamo scegliere se lavorare insieme per una Tricase più bella, più vivibile, più dinamica, oppure trinceraci dietro le ingiustizie del passato per giustificare il nostro disimpegno e la nostra rassegnazione.

Noi non abbiamo dubbi sulla strada da intraprendere ed a tutti i livelli continuiamo senza arrenderci a portare avanti la nostra rivoluzione gentile, confidando di avervi sempre più numerosi al nostro fianco!

Francesca Sodero (portavoce del M5S Tricase) col supporto e l’incoraggiamento dei portavoce del M5S della Provincia di Lecce

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