Importante sentenza della Commissione Tributaria di Lecce che annulla gli accertamenti fiscali perchè la contribuente non è stata convocata preventivamente per esporre le proprie ragioni.
Ciò è quanto sancito dalla sentenza n.3037/2018 emessa dalla Commissione Tributaria di Lecce (sentenza visibile su www.studiolegalesances.it – sez. Documenti) che ha annullato due grossi accertamenti Iva, il primo da oltre euro 100.000,00 di Iva + 112.000 di sanzioni e un ulteriore atto di recupero di circa 70.000,00 euro di sanzioni.
La storia ha inizio nel 2017 da un’indagine della Guardia di Finanza di Lecce nei confronti di un commercialista leccese che secondo i funzionari “avrebbe manipolato le dichiarazioni iva ad insaputa dei suoi stessi clienti, ai quali faceva acquistare (con relativo esborso economico) crediti ritenuti certi ma in realtà rivelatisi inesistenti”.
Emergeva, dunque, che la contribuente – un’imprenditrice salentina rappresentata dall’avvocato Matteo Sances – fosse in realtà parte lesa in questa storia.
Ebbene, i giudici della Commissione Tributaria di Lecce hanno accolto il ricorso della contribuente rilevando come prima dell’emissione degli accertamenti l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto necessariamente confrontarsi con la Signora in modo da permetterle di esporre le proprie ragioni.
Il motivo dell’illegittimità degli accertamenti deriva dal fatto che in quella sede la contribuente avrebbe potuto dimostrare la propria estraneità ai fatti.
I giudici salentini, dunque, rifecendosi, tra l’altro ai principi comunitari di rispetto del confronto tra cittadini e pubblica Amministrazione, hanno riconosciuto in pieno le ragioni della contribuente.