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FRANCESCA SODERO (M5S): PERICOLI DELL’ANALFABETISMO POLITICO: PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE SCAMBIATA PER UN SEMPLICE ATTO CONCESSORIO DI IMMOBILE

TRICASE – Da qualche settimana è in discussione in seno alla seconda Commissione una proposta di delibera con la quale si darebbero in concessione per quindici o venti anni i locali dell’immobile comunale ove attualmente ha sede l’”Avamposto Mare”.

A richiederlo è l’Organizzazione Internazionale Intergovernativa CIHEAM-IAM Bari, meglio nota come Istituto Agronomico del Mediterraneo, interessata ad istituire a Tricase una vera e propria sede distaccata, una sorta di ambasciata con tanto di immunità giudiziaria (per chi non lo ricorda: https://www.ilfattoquotidiano.it/…/strage-ulivi-in…/1504742/).

Nulla di strano se non che la proposta arriva sul tavolo su iniziativa ed istruttoria degli uffici, in assenza di qualunque traccia di impulso politico da parte dell’attuale Amministrazione. Prova ne è la premessa inserita nell’atto, di elevato contenuto politico, sì, ma totalmente riveniente dalla precedente Amministrazione Coppola. Nessuna relazione in merito da parte del Presidente della Commissione, nessun commento da parte degli esponenti di maggioranza presenti. Solo uno spiacevole e preoccupante richiamo alla sottoscritta da parte dell’Assessora Sabato a commentare solo l’atto concessorio senza “debordare” nell’inquadramento politico e programmatorio (“stai andando fuori tema” – le parole esatte pronunciate dall’Assessora).

Eh già, perché istituire una sede distaccata di un Organismo Internazionale come il CIHEAM-IAM, impegnato a livello mondiale nella ricerca agronomica e marina e in progetti di sviluppo e cooperazione internazionale, secondo gli attuali amministratori di Tricase non riguarda la visione di sviluppo del territorio e non riguarda le scelte politiche. Dove ci porteranno con questo livello zero di consapevolezza politica e con questa totale assenza di capacità programmatoria e di visione? Come farà Tricase a porre le proprie condizioni e le proprie richieste? La risposta ci spaventa…

Ma cosa avremmo fatto per beccarci questo richiamo? Semplicemente sottolineato che una scelta di tale portata condizionerà pesantemente le politiche territoriali, non solo per Tricase Porto ma anche per l’intero territorio comunale e sovra comunale. Che la destinazione impressa oggi a quei locali per 15/20 anni sarà di fatto irreversibile e instraderà percorsi che molto probabilmente non lasceranno molto spazio ad altre politiche di sviluppo “alternative”. Che oggi l’Amministrazione Comunale dovrebbe rendere nota la propria visione ed i propri progetti, dirci se sono compatibili con questa presenza “ingombrante”, condividere con la massima trasparenza i progetti proposti dall’Ente Intergovernativo, analizzando le alternative e gli impatti economici, sociali ed ambientali, ascoltare i cittadini.

Ancora, abbiamo rilevato che non può essere l’odore dei soldi che possono arrivare per le riqualificazioni strutturali a guidare le scelte, che non può un’Amministrazione cedere al ricatto della scarsità delle attuali risorse, ripiegando su politiche poco chiare imposte dall’alto se non le condivide, che nonostante sia passato più di un decennio, non sono note alla stragrande maggioranza dei cittadini le ricadute economiche e sociali delle scelte operate in passato, mentre in molti sono convinti che non ci siano state.

Per tutte queste ragioni, e dopo aver recuperato la pazienza, abbiamo fatto mettere a verbale una formale richiesta di avvio di un pubblico dibattito sulle prospettive di sviluppo legate all’istituzione della sede distaccata del CIHEAM-IAM nei locali comunali a Tricase Porto, incentrato sulla chiara esposizione dei motivi, dei progetti e degli impatti previsti dal proponente.
Non è facile avere fiducia che quanto richiesto sarà realizzato ma noi non ci arrendiamo!

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