TRICASE – Non accenna a diminuire l’intensita’ dello scontro in atto tra i consiglieri comunali Francesca Sodero e Vito Zocco. Dopo le accuse di sessismo mosse da parte della consigliera del M5S (LEGGI QUI) sulle quali era intervenuto anche il Presidente del Consiglio Dario Martina (LEGGI QUI) arriva, dopo due giorni di silenzio la replica piccata di Zocco in Consiglio Comunale.
Di seguito potrete leggere integralmente l’intervento:
“Sono costernato con questa assise, con ognuno di Voi e con la città di Tricase ai quali chiedo scusa al posto della Consigliera Sodero che ha voluto strumentalizzare mediaticamente il nulla per attrarre l’attenzione su di sé, senza farsi il minimo scrupolo di gettare nel fango un’intera comunità che dovremmo tutti far risaltare sui mass media locali e nazionali per altro e non per queste bambinate di basso cabotaggio.
Oggi dedichiamo tempo ad un episodio di sessismo mai accaduto.
Come padre di una ragazza di 16 anni sono basito dal comportamento della Consigliera Sodero che ha riportato una chiacchera da Bar, un episodio privato nell’agone Politico e Amministrativo fino ad un livello nazionale mediatico.
Il rapporto di amicizia tra due persone, seppur avversari politici, e la mia predisposizione al buonismo non può essere messo alla gogna di tutti, anche di chi non sa cosa è veramente successo.
Una entrata in piena gamba tesa, che ancora oggi stento a credere, ma su cui debbo farmene una ragione e con un fine ignobile: far parlare di sé e conquistare i palcoscenici nazionali cavalcando da vittima la scontata tematica del razzismo sessista.
Ho voluto attendere per correttezza istituzionale l’odierna seduta consiliare, piuttosto che riempire il web e dare fiato ai mass media che su questo genere di notizie ci sguazzano al di là degli accadimenti storici.
Questo consiglio comunale non aveva la necessità di una situazione così deplorevole soprattutto considerando il difficile momento che la nostra terra attraversa, dove donne e uomini affrontano la vita quotidiana con sacrifici e con dignità, non certo quella della Consigliera Sodero.
Vedere poi come la Consigliera Sodero, in più occasioni ed approfittando di quel rapporto di confidenza, abbia apostrofato mio padre come la principale fonte dei danni per Tricase, ed addirittura in un post abbia dato a me del “figlio di democristiano…” concludendo “capisci a me!”, alludendo a chissà quale intrigo e malefatta, ha un carattere di avvertimento mafioso che supera quanto ad allarme sociale ed offesa il falso attacco sessista subito.
Eh già, Consigliera Sodero, quel rapporto di confidenza che lei ha voluto instaurare con me e che io ho colto, evidentemente sbagliando, nella prospettiva di una pacificazione e rasserenamento degli animi nell’episodio incriminato avvenuto in un bar e non in una sede istituzionale.
Quel rapporto di confidenza, e mi scuso se lo dico in questa sede, che la portava a mostrarmi, in senso di scherno, il dito medio ed a censurarmi talvolta pesantemente, ma che tolleravo sempre amichevolmente, per la vecchia e becera politica che a suo dire rappresentavo.
Ma ora, sgomberato il campo dal Presidente e poi da lei stessa che nulla di sessisticamente inquietante è avvenuto sino ad oggi nell’aula consiliare, contraddicendo e ridimensionando così nei fatti il contenuto del suo post proprio in quella parte che ha invece costituito in questi giorni pane quotidiano per giornali e web, veniamo all’episodio di carattere prettamente interpersonale verificatosi nel bar il 19 scorso a cui lei ha fatto riferimento.
Ebbene come prima cosa dovrebbe spiegare come mai una vittima da due anni e mezzo di asfissiante stalkeraggio sessistico accetta di buon grado, come più volte accaduto, di prendersi un caffè al bar con il suo stalker cioè con me. Dovrebbe poi spiegare come mai al termine del conviviale caffè, nel corso del quale sarebbe accaduto l’ulteriore infame atto sessistico, la vittima avrebbe augurato con stretta di mano e bacetti buone festività al suo stalker cioè a me. Eh già di questo parliamo.
Ma proseguiamo.
In quel bar ci invita un cittadino, che aveva seguito la seduta consiliare del 19 ed alla mia presenza, della consigliera Sodero, del Presidente Martina e del Consigliere Nunzio Dell’Abate, ci esprime tutto il suo disappunto nei confronti di questa amministrazione e dello svolgimento del Consiglio. Ci tiene ad offrire il caffè a tutti e quattro, ci rappresenta il suo ardente desiderio di veder presto la fine politica di questo governo cittadino. Sta per nascere un dibattito con la Consigliera Sodero che si inalbera esprimendo le sue ragioni già rappresentate negli ultimi consigli. Ora, per sdrammatizzare e calmare gli animi, mi avvicino all’orecchio della consigliera ed in tono amichevole e confidenziale come lei stessa dichiara, in virtù di quel reciproco rapporto di confidenza, con il sorriso sulle labbra, le sussurro “dai stamu a Natale, pensa cu faci de cchiu l’amore, e non la guerra”.
La Consigliera non fa una piega e prosegue nel suo intervento. A quel punto lo stesso cittadino tronca il discorso e si congeda. Anche noi, dopo baci e abbracci ed auguri, abbandoniamo il luogo del tanto misfatto, non prima che la stessa Consigliera mi abbia ricordato di passare dal padre dentista per un problema legato ad una capsula dentaria.
Dovrebbe avere la decenza di dimettersi, sì è proprio lei che dovrebbe dimettersi, lei che ha cavalcato un’onda sessista da lei stessa creata, lei che avuto l’indecenza morale di gettare nel fango un’amicizia spontanea, ma a volte reciprocamente sopra le righe, solo per i riflettori dei social a 5 stelle. Ma per questo suo ardito colpo basso il suo compagno ed altri mi hanno apostrofato con i termini più beceri, sessista, animale, ominicchio nel mio ruolo di figlio, marito e padre!!!
In relazione a quanto descritto saranno le sedi competenti a giudicare i fatti ed a dare la sentenza, non solo per me e per la Consigliera Sodero ma per tutti coloro, che non conoscendo il reale accaduto, hanno distrutto me come persona, marito e padre considerando il mio comportamento da quando sono nato fino ad oggi.
Io per adesso ho la grande soddisfazione di tanti amici e tante donne che, venuti a conoscenza del fatto e del nome, mi hanno espresso, conoscendomi, stima incondizionata, ben conoscendo la mia storia, il mio carattere e il mio impegno quotidiano per tutti.”