Oricon, l’osservatorio sulla ristorazione collettiva e la nutrizione che riunisce sei grandi aziende – CAMST, CIR food, Compass Group Italia, Elior, Gruppo Pellegrini e Sodexo – ha condotto un’indagine sugli sprechi alimentari nelle mense scolastiche, da cui emerge che mediamente il 12,6% del cibo di ogni pasto rimane nel piatto. Gli sprechi sono pari all’11% nei primi piatti, al 13% nei secondi, al 22% nei contorni, al 9% nei dessert, al 10% nella frutta e, infine, al 10% nel pane.
Da un punto di vista economico, entrano nel bidone dei rifiuti 0,18 euro per pasto, a fronte di un prezzo medio di un pasto pari a 4,6 euro. Dall’indagine emerge che nel 2014 le sei aziende aderenti a Oricon hanno speso 213 milioni di euro per l’acquisto di materie prime alimentari destinate alla ristorazione scolastica e che gli sprechi alimentari hanno avuto un peso economico di circa 27 milioni di euro, pari al 12,6% delle materie prime impiegate.
L’indagine è stata realizzata con questionari compilati dagli addetti alla distribuzione delle mense scolastiche dal 26 ottobre al 6 novembre 2015: sono stati monitorati oltre 64.000 pasti somministrati a 7.000 alunni di una fascia d’età compresa tra i 3 e gli 11 anni. Al termine del servizio è stata valutata la percentuale di spreco per tipologia di portata.
Dalle interviste condotte non si riscontrano eccessive variazioni tra i diversi menu offerti: se la media degli sprechi per i primi piatti si assesta sull’11%, quando vengono proposte minestre e zuppe (come vellutata, brodo, passato di verdure, ecc.) si registra uno spreco pari all’11,4%; con la pasta fresca o ripiena (ravioli, lasagne, gnocchi, panzerotti, ecc.) lo spreco è pari all’11,3%; se si tratta di pasta o riso asciutti, lo spreco è invece pari al 10,8%. Il giorno in cui viene servita la pizza o la focaccia, la quantità di sprechi diminuisce all’8%.
Per quanto riguarda la seconda portata, il 72% dei piatti viene ritirato con sprechi quasi nulli o vicini al 10% Gli avanzi sono minori quando il menu prevede carne o derivati (9%), torte salate e sformati (9%), latticini o derivati (12%), mentre aumentano lievemente se agli alunni viene proposto la frittata (14%) e sensibilmente quando viene servito il pesce (21%).
I contorni sono la portata che registra la maggior quantità di spreco, con una media pari al 22%. Le patate registrano la minor quantità di avanzi (11%), mentre i contorni cotti registrano sprechi pari al 19% e quelli crudi arrivano al 26%.
Gli sprechi aumentano quando i capitolati di gara prevedono la voce “bis”, che consente agli alunni di riprendere una seconda volta almeno una delle portate previste dal menu della giornata. L’80% celle scuole monitorate da Oricon in questa prima indagine pilota consente il bis.
“Se riuscissimo a eliminare gli sprechi dalle mense scolastiche, i 18 centesimi delle materie prime alimentari che quotidianamente finiscono nel bidone della spazzatura potrebbero essere destinati alla preparazione di oltre 12 milioni di pasti per gli indigenti”, commenta Carlo Scarsciotti, Presidente di Oricon, secondo il quale “andrebbero rivisti i menu nelle scuole primarie e secondarie, dove necessario, insieme a percorsi di educazione alimentare specialistici e divulgativi dedicati a studenti, corpo docente e famiglie”.