MIGGIANO – L’Istituto Comprensivo Miggiano, guidato dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Abbondanza BAGLIVO, da sempre sa intercettare i bisogni degli alunni.
Il Progetto “Oltre la tradizione: poetica della cultura salentina”, fortemente voluto dal Docente Primo Collaboratore ins. Gregorio CAMPI, nasce , infatti, allo scopo di riavvicinare i bambini alle relazioni sociali e alla condivisione di esperienze concrete in un periodo storico segnato dal “distacco”. Maneggiare l’argilla, ballare la pizzica, cantare gli stornelli salentini, suonare il tamburello, intrecciare cesti sono le attività che hanno consentito ai piccoli il ritorno al “contatto”, in un percorso alla ricerca delle proprie radici, della propria storia e della propria identità. In questa prospettiva il “Museo della Storia, della Cultura e delle tradizioni salentine”, allestito presso la Scuola Primaria di Miggiano, una creazione dell’Istituto Scolastico nella sua interezza, diventa il luogo privilegiato nel quale conservare le tracce delle esperienze vissute dagli alunni coinvolti, unitamente ad oggetti e fotografie legati alla tradizione popolare.



Il Museo scolastico non è semplicemente una collezione esposta all’interno della scuola, ma diventa l’intera vita e la tradizione di una comunità.
Grazie alla collaborazione dei genitori tutti, ma in particolare della dott.ssa Luciana MANGINO, della signora Sabina BRAMATO, Presidente del Consiglio d’Istituto e della signora Ilaria CACCIATORE, componente del Consiglio d’istituto e al coinvolgimento dei bambini, è stato possibile raccogliere sia prodotti realizzati e fruiti dai piccoli durante i laboratori sia oggetti messi a disposizione dalle famiglie. Lo straordinario patrimonio culturale di Miggiano e della realtà viciniore si è materializzato attraverso i moltissimi reperti che lo rappresentano.



I tanti tipi di zappe e di falci, le chiavi, i ferri da cavallo, gli aratri, le bilance, ci mostrano i contadini curvi a dissodare e ci parlano di mestieri ormai inesistenti. La fatica di nonni e bisnonni mentre praticavano i lavori in campagna arriva fino a noi e ci stupisce. Ma abbiamo anche gli strumenti del barbiere e quelli del farmacista….



Non mancano oggetti per la vita domestica: ferri per stirare, pentole in terracotta da utilizzare per la cottura al fuoco, contenitori per la panificazione, oggetti per la tessitura, come il fuso, lenzuola da “corredo” ed abiti da bambino per il battesimo, e la culletta per un piccolino. E ancora, arredi degli anni ’50 e di modernariato.



Il museo scolastico diviene, così, uno strumento di didattica attiva: l’osservazione e la descrizione dei singoli oggetti, il confronto fra gli alunni, la guida dell’insegnante per mettere in luce l’una o l’altra peculiarità dei singoli oggetti costituiscono procedure a supporto di un apprendimento generatore di scoperte. Il museo è elemento di aggregazione e permette il recupero della tradizione salentina. “La tradizione, in fondo, non consiste nel conservare la cenere, ma nel mantenere viva una fiamma’. (Jean Jaurès, cit.)