SALENTO – Ammenda di € 10.000,00: alla Soc. LECCE per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nel recinto di giuoco un fumogeno e un petardo che causava una forte detonazione, e un altro fumogeno sul terreno di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.
Questo il provvedimento del giudice sportivo nei confronti dell’U.S. Lecce per l’esplosione del petardo lanciato dal settore dei tifosi giallorossi dopo il gol di Strefezza nella gara in trasferta contro il Vicenza del 30 aprile scorso.
Il portiere dei padroni di casa Contini si era accasciato ed era stato sostituito. La partita si era conclusa con la vittoria del Vicenza.
Sanzione minimma dunque per il Lecce in ragione della collaborazione fornita dalla società salentina per prevenire fatti violenti e discriminatori (comma b, articolo 29 Codice di Giustizia sportiva).
Il Lecce rischiava la chiusura di un settore dello stadio (curva nord) o dell’intero impianto sportivo.
Venerdì sera i salentini ospiteranno il Pordenone ultimo in classifica e già retrocesso nella speranza di festeggiare insieme ai propri sostenitori la promozione in Serie A.
Sull’episodio del petardo era stato il giornalista di Sportitalia Michele Criscitiello a sollevare dubbi circa la colpevolezza della tifoseria salentina.
PETARDO ESPLOSO IN VICENZA-LECCE, CI SONO DEI VIDEO CHE SCAGIONEREBBERO I TIFOSI DEL LECCE
A sostegno della sua tesi il noto giornalista televisivo pubblicava dei post sul proprio profilo Instagram.
A stretto giro arriva la replica del Vicenza: “Non possiamo esimerci dal condannare fermamente il comportamento di alcuni tifosi resisi protagonisti del reiterato lancio di forti petardi, avvenuto anche prima del fatto in oggetto, che hanno costretto al 70’ il portiere Contini e un raccattapalle a lasciare il campo, perché storditi dallo scoppio degli stessi e ad interrompere la gara per circa 10 minuti – si legge nella nota del Vicenza Calcio – Vogliamo rigettare le farneticanti, risibili e sconsiderate ipotesi, uscite sui social e riprese da alcuni media, tese a scaricare la responsabilità del lancio, invece che dal settore della Curva Nord, sugli steward in servizio a bordocampo, i quali in quel frangente erano impegnati a dirigersi velocemente verso un altro bambino raccattapalle, travolto dalla caduta dei led e rimasto a terra, lievemente ferito ad una gamba. Versione già confermata dalle immagini che escludono tale responsabilità. CI riserviamo, all’esito dei necessari approfondimenti delle Autorità competenti e conseguenti riflessioni, ogni eventuale azione a difesa della propria immagine e di quella dei propri collaboratori, nonché dei danni subiti all’impianto bordocampo e ai servizi igienici del settore in oggetto”.