I Cinque Stelle di governo, in materia di trivellazioni petrolifere, non sono attenti all’ambiente come quando erano all’opposizione, cosi’ il Consigliere regionale Sergio Blasi dopo lo stop di 18 mesi alla ricerca di idrocarburi attacca e dichiara:
“18 mesi di stop alla ricerca di idrocarburi e un aumento dei canoni di concessione pari a 25 volte. Questo è quanto è riuscito a produrre al governo gialloverde sulle trivelle, che continuano ad aleggiare come un cattivo presagio sui fondali dei nostri mari.
Si tratta dell’ennesima non-decisione e dell’ennesima promessa tradita da parte del M5s, che sulla Puglia sta facendo ricadere il prezzo più alto del compromesso governativo. Così, dopo Ilva e Tap, al momento le trivelle sono solo rimandate di un anno e mezzo.
Inutile girarci intorno, è l’ennesima dimostrazione che quando di mezzo ci sono i grandi interessi – in questo caso il petrolio – Lega e M5s sono sulla stessa barca, naturalmente dalla parte degli interessi.
Lo stanno dimostrando in tutte le questioni che riguardano le politiche energetiche e le grandi opere, al netto della litigiosa sceneggiatura di governo e delle fantomatiche analisi costi-benefici, che anche quando hanno esito negativo producono comunque il risultato di autorizzare l’opera, come è successo per il Terzo Valico.
Quanto alla ricerca di idrocarburi nei nostri mari c’è poco da dire, se non che è una follia. Vanno fermate! Il 17 aprile di due anni fa, al referendum, votai Sì contro le trivelle. Lo feci contro il mio partito. Anche Lega e M5s votarono Sì, ma solo per andare contro il mio partito. E questi sono i risultati”.