Cronaca, Lavoro

TERRORISMO – IL SAP DENUNCIA: “FORZE DI POLIZIA ITALIANE IMPREPARATE”. ALTRO CHE ALLERTA A LIVELLO 2.

Il Sindacato Autonomo di Polizia a marzo 2015 ha organizzato una campagna di sensibilizzazione distribuendo ai Cittadini delle cartoline indirizzate al premier Renzi raffiguranti i terroristi dell’ Isis che bruciano il Colosseo; purtroppo siamo stati buoni Profeti“- scrivono dal sindacato leccese.

“Ora il Ministro dell’Interno Alfano annuncia che le nostre Squadre Speciali sono pronte per affrontare il Terrorismo Islamico forse gli sfugge che per la nostra Provincia in particolare, il personale selezionato per formare le Squadre Antiterrorismo sara’ operativo tra un mese e necessita di rinforzi adeguati

In realtà, il personale selezionato per le Squadre Antiterrorrismo, proviene da Reparti di Controllo del Territorio della Provincia di Lecce e non sarà sostituito per almeno un anno, come annunciato pochi giorni fa, dal capo della Polizia in visita a Lecce.

Il Prefetto di Lecce Palomba, con tutte le difficoltà  conseguenti al mancato arrivo di rinforzi, utilizza al meglio le Risorse disponibili

Noi – aggiungono dal SAP – siamo con il Prefetto, che dimostra di conoscere sia le problematiche reali di un territorio turistico qual è il Salento che le esigenze di risorse umane necessarie ad un controllo del territorio degno di tale nome, nonostante dal Governo Centrale decidano di lasciare il Salento quale Sicurezza di Serie B“.

Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), illustra i rischi che corre l’Italia in seguito all’attacco terroristico tragicamente eseguito a Parigi in un’intervista ad Affaritaliani.it.

“Quello italiano è un governo di irresponsabili“, afferma Tonelli. “Non è che voglio criticare per forza, ma qui vengono continuamente tagliate risorse all’apparato di sicurezza. C’è da dire che per fortuna le forze di Polizia stanno facendo un ottimo lavoro pur con gli scarsi mezzi a disposizione. Il tutto grazie a una dedizione straordinaria che però da sola non può bastare a fronteggiare rischi simili”.

Quali sono le colpe del governo?

I fatti di Charlie Hebdo erano stati non un campanello d’allarme, ma una vera e propria sirena. Da lì si sarebbe dovuto mettere in piedi un piano importante di rafforzamento della sicurezza. E invece il governo ha proseguito sulla strada dei tagli. Ora dicono di aver incrementato di 2500 unità le forze di Polizia ma è una vaccata assoluta. Si tratta di normalissimo turnover, siamo anzi in difetto visto che sono andati in pensione 5 mila agenti. C’è una totale irresponsabilità istituzionale.

Siamo alle porte del Giubileo. L’Italia sarebbe pronta a far fronte a un eventuale attacco terroristico?

No, non è possibile sviluppare un’attività adeguata di sicurezza, nemmeno alle porte del Giubileo. Da mesi e mesi chiedo di organizzare dei corsi antiterrorismo. E invece non si fa nulla. Avevamo fatto la “proposta della massaia”. Per i corsi antiterrorismo bastavano 6 milioni in 3 anni mentre Montecitorio spende 7 milioni all’anno per le pulizie. Eppure dovrebbero darci la possibilità di far fronte a un terrorista. Noi e i Carabinieri non abbiamo mai sparato su un bersaglio in movimento. Un conto è affrontare un vecchio terrorista, un altro trovarsi di fronte a un “martire della Jihad” pronto a farsi saltare in aria.

E’ a favore di una eventuale chiusura delle frontiere?

Sarebbe ora, avrebbero dovuto chiuderle già da un pezzo. Altro che Schengen, l’Europa non ci ha portato altro che un’interminabile crisi economica.

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