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TRICASE, “COLLEZIONE DI MILITARIA SCOLOZZI” UNA DETTAGLIATA TESTIMONIANZA DEGLI ORRORI DI GUERRA

TRICASE – Incontriamo Paolo Scolozzi presso il suo locale privato, nel quale ha allestito con molta cura un’esposizione di molteplici reperti raccolti da molto tempo per portare alle nuove generazioni una dettagliata testimonianza degli orrori della guerra.

Paolo ci accoglie cordialmente e subito comincia ad illustrare, attraverso una ricostruzione tematica, i vari particolari che riguardano ogni reperto. Gli poniamo alcune domande:

Quale è stato l’impulso primario che ti ha portato a raccogliere tanta dovizia di reperti?

Il tutto è nato da materiale in possesso della mia famiglia, in quanto sia mio padre che mio nonno, ma anche altri parenti, avevano conservato materiale di vario genere, come fotografie, corrispondenza, decorazioni, divise e suppellettili di vario genere.

Forse la molla che mi ha maggiormente spinto in questo lavoro di ricerca è scattata attraverso l’emozione che provavano nel raccontare a noi giovani esperienze tanto toccanti e a volte anche drammatiche.

Vedo che, oltre al materiale prettamente militare, hai associato anche oggetti relativi alla vita civile di quegli anni. Per quale motivo?

L’ho fatto per dare al visitatore la possibilità di inquadrare meglio il dramma della guerra all’interno di una società molto diversa da quella attuale. Ognuno di noi ha avuto dai parenti più anziani varie testimonianze di quell’epoca. Per questo motivo ho voluto fornire al visitatore anche un’ambientazione scenica adeguata.

Come ti stai organizzando per promuovere al meglio questa tua lodevole iniziativa?

Intanto è già da tempo che esiste su Facebook un profilo collegato a quest’attività. “COLLEZIONE DI MILITARIA SCOLOZZI”, che ad oggi ha circa 1500 followers.

Lo sbocco che gratificherebbe di più il mio progetto di testimonianza ritengo sia quello di far conoscere questa drammatica parte della nostra storia alle nuove generazioni.

Se consideriamo che dei protagonisti principali di quegli eventi non è rimasto quasi più nessuno, penso che ci sarà bisogno di un qualcosa che i giovani possano toccare con mano per inquadrare storicamente la vita dei propri nonni.

Spero che di questa opportunità possano approfittarne i dirigenti scolastici attraverso visite guidate per raccontare con maggiori riferimenti reali determinati percorsi storici agli studenti.

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