Ambiente, Cronaca, Tricase

TRICASE, CONDIZIONATORI ABBANDONATI IN STRADA

TRICASE – Continuano senza sosta gli atti di inciviltà con l’abbandono di rifiuti, anche pericolosi, nel territorio tricasino nonostante le azioni di sensibilizzazione delle associazioni di volontariato come Clean Up Tricase e quelle di controllo da parte di Polizia Locale e Amministrazione.

Un nostro lettore, un cittadino residente in contrada Monte Orco in via Andrea Rizzo, ci ha segnalato una situazione alquanto assurda: l’abbandono di sette pezzi, unità interna ed esterna di condizionatori proprio sulla collina che ospita ogni anno il Presepe Vivente.

Non sappiamo quale forma di meschinità e imbecillità abbia colpito chi ha compiuto tale gesto, altrimenti non qualificabile.

La foto non ha tardato a fare il giro del web e siccome si tratta di rifiuti particolari più di un utente ha dato indicazioni su come risalire ai proprietari.

In tarda mattinata la sorpresa. I rifiuti abbandonati sono stati rimossi non si sa da chi. Ci piace pensare che chi li ha compiuto l’ignobile gesto ci abbia ripensato, magari per paura di essere trovato e denunciato.

Ricordiamo che l’abbandono dei rifiuti è un reato che, a seconda di come viene perpretrato, comporta sanzioni pecuniarie più o meno pesanti e, nei casi più gravi, anche condanne penali. 

Il TUA, Testo Unico in materia Ambientale, noto anche come Codice dell’Ambiente, definisce i comportamenti stigmatizzabili e le azioni sanzionabili in materia di gestione dei rifiuti, ovvero dei prodotti di scarto liquidi o solidi. In particolare viene fatto “divieto assoluto di abbandono dei rifiuti sul suolo e nel sottosuolo e parimenti nelle acque superficiali e sotterranee”.

Tale divieto è esteso ai centri abitati e alle aree rurali, al suolo e al sottosuolo, nonché ai mari, ai fiumi, ai laghi e, ovviamente, alle falde acquifere. Chi trasgredisce, incorre in sanzioni amministrative e in alcuni casi, come per l’abbandono dei rifiuti pericolosi o tossici, in sanzioni penali. Gli articoli del TUA che trattano la disciplina dell’abbandono dei rifiuti sono i seguenti:

  • 192: configura la fattispecie del reato e stabilisce il divieto di deposito incontrollato e di abbandono di rifiuti sul suolo e nel sottosuolo, con relativi obblighi.
  • 255: stabilisce l’applicazione di sanzione amministrativa a carico di persona fisica.
  • 256: stabilisce l’applicazione di sanzione penale a carico di persona giuridica.

Abbandono di rifiuti: sanzioni

Entriamo adesso nel merito delle sanzioni per l’abbandono di rifiuti così come stabilite dagli artt. 255 e 256 del TUA:

  • Sanzione amministrativa: scatta se il responsabile è un soggetto privato e se il materiale abbandonato è esclusivamente di natura domestica.
  • Sanzione penale: scatta se il responsabile è una persona giuridica (impresa/ente) e se il materiale di scarto proviene da attività professionali.

A quanto ammontano le sanzioni per abbandono dei rifiuti?

Se un privato commette questo tipo di reato è soggetto a un’ammenda da 300 € a 3.000 € se il materiale abbandonato non è pericoloso, ma tale sanzione può essere raddoppiata in caso di rifiuti pericolosi. Se, invece, il trasgressore è un soggetto giuridico, esso viene denunciato all’autorità giudiziaria ed è passibile di denuncia penale con arresto da 3 mesi a 1 anno e ammenda da 2.600 € a 26.000 € (abbandono di rifiuti non pericolosi), oppure con arresto da 6 mesi a 2 anni e ammenda da 2.600 € a 26.000 € (abbandono di rifiuti pericolosi). In ogni caso i trasgressori, siano essi soggetti privati o giuridici, sono obbligati al ripristino dello stato dei luoghi e a sostenere le spese per il recupero e per lo smaltimento dei rifiuti abbandonati.

Fonte: QuiFinanza.it

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