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TRICASE, CONSIGLIERE COMUNALE INCOMPATIBILE?

TRICASE – Lo avevamo accennato alla fine dell’articolo riguardante il cambio del nome di via Pirandello (LEGGI QUI) nel quale si faceva riferimento ad una criticità circa la presenza in Consiglio di un membro dell’opposizione.

Criticità che aveva di fatto impedito anche lo svolgimento della II Commissione Lavori Pubblici e Urbanistica e a quanto sembra anche del Consiglio Comunale del 27 maggio scorso.  

La vicenda, già nota tra i consiglieri comunali, tant’è che se ne parlava da giorni, è diventata tra ieri e oggi di dominio pubblico.

Si tratta di una sentenza della Prima Sezione della Corte di Appello di Lecce, la nr. 73/2020 del 21 gennaio 2020 che riguarda tra gli altri anche il consigliere comuale Fernando Dell’Abate. 

La sentenza rigetta un ricorso presentato dall’ingegnere Fernando Dell’Abate e da altri tre professionisti, relativo al “pagamento dell’indennizzo loro dovuto per l’attività di progettazione e direzione dei lavori relativi alla realizzazione del parcheggio nei pressi del “vecchio cimitero”, e che quantificavano in € 102.078,90 (…) a titolo di competenze per l’attività svolta”, condannandoli alla refusione, in solido fra loro, ed in favore del Comune di Tricase delle spese legali che si liquidano in complessivi € 6.000,00 oltre accessori di legge e di tariffa nella misura del 15%. 

I quattro ricorrenti peralro avevano già perso un’altra causa, in primo grado, sempre per lo stesso motivo nel 2009.

Questo, sul piano legale. Inevitabile però la trasposizione sul piano politico.

La causa civile intentata contro il Comune potrebbe essere di fatto in conflitto con il Testo unico delle leggi per gli Enti Locali, tanto da mettere in discussione la la compatibilità di Dell’Abate con il ruolo di consigliere comunale, rendendo così necessario un serio approfondimento sulla posizione di quest’ultimo, fino ad arrivare addirittura all’ipotesi che, alcuni atti del consiglio comunale degli ultimi tre anni possano essere invalidati.

Sulla questione interviene il MoVimento 5 Stelle con una nota a firma della consigliera Francesca Sodero che chiama in causa anche il Presidente del Consiglio Comunale Dario Martina: “Solo nelle ultime ore abbiamo avuto modo di analizzare la documentazione da cui scaturisce il sospetto d’incompatibilità di un consigliere di Tricase e riteniamo che la questione sia fondata e vada approfondita in seno al Consiglio Comunale.

Il M5S Tricase non è nuovo ad azioni forti a difesa dell’autonomia dell’organo consiliare, avendo in passato, anche dall’esterno dell’Istituzione comunale, sollevato istanze di rimozione di incompatibilità e conflitti di interesse dei suoi membri.

Anche se la questione emerge in un momento di profonda crisi amministrativa – prosegue Francesa Sodero –  è fondamentale avviare la procedura di accertamento prevista dal Testo Unico degli Enti Locali, non solo per chiarire le possibili ricadute della presunta incompatibilità sull’attività amministrativa degli ultimi tre anni ma anche e soprattutto per garantire, sebbene con ritardo, che sia ripristinato il rispetto della legge e dei principi normativi che difendono la libertà dell’ente dai conflitti di interesse.

Ci aspettiamo – continua il comunicato – che il Presidente del Consiglio Dario Martina proceda d’ufficio con immediatezza ma non ci sottrarremo come gruppo consiliare a farci promotori dell’iniziativa qualora riscontrassimo un’omissione in tal senso.

Va detto – conclude – che tutto ciò non intacca il nostro giudizio severissimo sullo stallo dell’azione amministrativa, rispetto al quale stiamo riflettendo insieme alla nostra forza politica sulle azioni, anche drastiche, che si rendessero necessarie per il bene di Tricase”.

Dario Martina dal canto suo  fa sapere di “non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale a riguardo. Convocherò a breve la conferenza dei capigruppo per discutere del problema. Prima di questo passaggio preferisco non commentare.”

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