di Giovanni Carità
Come molti già sapranno lunedì 24 gennaio si terranno le “elezioni” provinciali. Elezioni senza elettori, senza popolo. Elezioni per gli addetti ai lavori. Elezioni tra eletti.
Premesso questo, il dato più significativo per la nostra città, che con questo sistema “elettorale” ha finora sempre avuto rappresentanti in Provincia, è che Tricase non avrà rappresentanti provinciali e neanche candidati potenzialmente eleggibili.
Molti si chiederanno il perchè, come mai sia accaduto tutto questo. Chi sono, se ci sono, i responsabili.
Comincio con il dire che in parte anche io mi sento responsabile di questo fallimento. Responsabile di non aver detto, scritto e fatto nulla per scongiurare quanto accaduto. Sarebbe cambiato nulla? Non so, molto probabilmente no. Tuttavia avrei potuto provarci. Perchè non l’ho fatto? Per svariati motivi, non solo politici. Un motivo su tutti perchè, nello specifico delle provinciali, qualsiasi mio intervento sarebbe stato “tradotto”, in malafede, come un interessamento personale. Proprio per questo, nel corso del Consiglio Comunale del 29 novembre, a liste ancora aperte, avevo annunciato pubblicamente il mio totale disinteresse a eventuali candidature, nonostante alcuni inviti ricevuti da fuori. E questo è il punto cruciale: si può essere investiti di una candidatura da fuori, senza percepire nessuna vicinanza da chi ti è collega nella propria città? Chi mi conosce sa che non sarebbe cambiato nulla, non avrei comunque accettato, non vivo di incarichi politici. Tuttavia, di questa vicenda, resta il dato politico e umano che inevitabilmente segna l’agire quotidiano di ognuno di noi.
Allora, chi sono i responsabili di questo fallimento?
Uno su tutti il Sindaco Antonio De Donno, ufficiosamente candidato fino a pochi giorni fa nella lista “Insieme per il Salento” e poi ritiratosi nel silenzio che lo contraddistingue. Dove è mancato il Sindaco? Certamente nel suo ruolo di primo cittadino di una città come la nostra che conta almeno per “peso elettorale” molto di più di altri piccoli centri del Salento. Il Sindaco avrebbe potuto e dovuto ergersi a garante della città e lavorare per giungere ad una candidatura ampiamente condivisa di un consigliere comunale, magari della sua magioranza. Invece no, il Sindaco ha proposto, per poi ritirare, la sua stessa candidatura, un pò come chi porta il pallone e se lo ripiglia se non è titolare in campo.
Una seconda, ma non meno importante responsabilità, è del Presidente del Consiglio Rosanna Zocco che, almeno per il ruolo istituzionale ricoperto, avrebbe potuto e dovuto supplire alle manchevolezze del Sindaco.
Una terza, ma non meno importante, responsabilità è da addebitare all’unica forza politica rappresentata in Consiglio Comunale e della quale, per lontano spirito di appartenenza, preferisco non parlare.
Una quarta responsabilità va anche riconosciuta ai gruppi di opposizione, dei quali sono componente, che hanno perso un’occasione per dimostrare compattezza.
Un’ultima responsabilità, ma non meno importante delle precedenti, va alla politica tricasina che, per l’ennesima volta, si è dimostrata appiattita su piccole beghe di quartiere che come al solito fanno il gioco degli altri.
E chi sono gli altri? Semplice! Sono tutti coloro che prendono da Tricase senza mai dare nulla. Per questo uno dei nostri slogan nella passata campagna elettorale era “TRICASE SCEGLIE TRICASE!”…
Arriveranno tempi migliori anche per la nostra città, FORZA E CORAGGIO!
Giovanni Carità