TRICASE – Una donna di Tricase e’ stata denunciata e un cantiere edile abusivo sorto in pieno Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase e’ stato sequestrato ieri dagli uomini della Polizia Provinciale, guidati dal Capitano Giancarlo De Matteis, nell’ambito di un’attività di indagine a tutela del patrimonio.
Il cantiere, avviato su una costruzione preesistente destinato alla costruzione di uno stabile di circa 50 metri quadri, oltre a muretti di recinzione del lotto e scalinate che servivano a collegare i vari terrazzamenti era privo di autorizzazioni in quanto la zona e’ soggetta a vincolo paesaggistico con divieto assoluto di edificazione. Si trova in agro di Tricase lungo la litoranea che unisce Porto Tricase alla marina di Andrano, nei pressi dell’isola.
Gli agenti della Polizia Provinciale hanno riscontrato che nel 2013 era stato accatastato un rudere, sicuramente realizzato ad “hoc”, che non compariva sulle aerofotogrammetrie precedenti allo stesso anno.
Una tecnica ormai ben nota agli investigatori che in passato hanno già avuto a che fare con queste “astuzie”, ossia rappresentare dei manufatti edili apparentemente di antica manifattura; ciò consentirebbe di richiedere i titoli autorizzativi per interventi di restauro e/o recupero degli stessi ed avere modo di edificare in zone dove vige il divieto assoluto di edificazione.
Inoltre il cantiere era stato camuffato con dei rami e cespugli accatastati sul lato fronte mare in modo da non essere individuato dalla vicina litoranea.
Una volta sul posto, la polizia ha trovato degli attrezzi da cantiere lasciati frettolosamente sul posto, segno che erano in atto dei lavori eseguiti da operai che alla vista degli agenti hanno preferito dileguarsi nella macchia. Sono stati quindi apposti i sigilli ed è stata accertata la proprietà dell’area.