Cronaca, Tricase Porto

TRICASE PORTO, PARCHEGGI SELVAGGI E MULTE A RAFFICA

di Giuseppe Cerfeda – si ringrazia Il Gallo per la gentile concessione.

TRICASE – Prima o poi doveva accadere. Tricase Porto, per quanto riguarda la sosta delle auto, sembra vivere di regole proprie o meglio di non regole.

 Sulla discesa da tutti chiamata “Pasanisi” fino a qualche settimana fa (quando ancora non era a senso unico e non vi erano le transenne), tante volte, per arrivare fino alla piazzetta del Porto, le auto son dovute passare a millimetro tra le consorelle parcheggiate alla chissenefrega e, qualche volta, quelle un po’ più grandi hanno dovuto anche affrontare pezzi di strada in divieto, perché tra le vetture in sosta sarebbe potuta passare solo un’utilitaria.

Nonostante senso unico, transenne e divieto di sosta, però, lo spazio tra gli alberi ha continuato ad essere un parcheggio più o meno comodo.

Oggi un solerte agente della polizia locale ha voluto mettere le cose in chiaro e tanti automobilisti al loro ritorno dal mare hanno trovato il famigerato fogliettino autografato con la sanzione.

Apriti cielo: è montata la rabbia e in tanti non le hanno certo mandate a dire, prendendosela anche con il “solito vigile urbano”, a dire di molti, troppo facile alla multa ma che, a nostro avviso non ha fatto altro che applicare il codice della strada.

Detto che in un paese civile non si dovrebbe mai arrivare alle sanzioni di massa per riportare l’ordine, non possiamo esimerci dal fare qualche considerazione.

Detto questo, va anche sottolineato un altro nostro problema atavico: vogliamo, per forza, parcheggiare l’auto di fronte alla nostra meta.

Così la sera, dopo una certa ora (compreso luglio e agosto, quindi in piena stagione), i soliti buontemponi, ormai a tutti noti, lasciano la loro auto fresca di lavaggio in bella mostra appena oltre la piazzetta (vicino al Bolina che, ovviamente, con questa storia non centra nulla), infischiandosene del divieto di sosta.

Quindi accade che, se arrivano contemporaneamente auto nei due sensi di marcia, l’ingorgo è bello è fatto. Se di breve portata il fenomeno è grave ma non gravissimo perché si limita all’arrabbiatura e alle imprecazioni di chi si imbatte nei proprietari delle vetture parcheggiate che, sedere poggiato al muretto, birra nella mano destra e sigaretta in quella sinistra, ti guardano con indifferenza ed anche un po’ annoiati mentre tu fai la fila.

Il problema è che il fenomeno si ripete anche nelle settimane di maggiore affluenza: non è certo raro che nell’imbuto dei sensi unici del Porto, l’ingorgo diventi inestricabile e sovente qualche automobilista, spossato dall’attesa, alla fine ha chiamato i carabinieri. Ora mi chiedo e vi chiedo: E se in quel momento deve transitare da lì un’ambulanza o un camion dei Vigili del Fuoco?

E poi: mentre quelle auto sono lì a bloccare il traffico, sia sulla salita della chiesetta di San Nicola che sui parcheggi all’inizio della litoranea, Per non parlare dello spiazzo dietro Punta Cannone da dove, per intenderci, si scende al mare, non è difficile notare come i parcheggi (regolari) siano desolatamente vuoti.

Agli occhi di chi legge e non conosce le dinamiche di Tricase Porto tutto ciò può sembrare romanzato ma chi è del posto sa bene come sia pura e semplice realtà.

Qualcuno si chiederà: in tutto questo la polizia municipale, compreso il solerte vigile che ha adornato di multe le auto questo pomeriggio, cosa fa? Nulla! Perché a Tricase, città con tanto di marine, d’estate, non è previsto il turno dopo le 23!

Querelle, anche questa, atavica e che, per una questione di straordinari, pistola in dotazione ed altre vicende, non è mai stata risolta da nessuno degli amministratori che si sono succeduti a Palazzo Gallone. Benvenuti a Tricase.

Giuseppe Cerfeda

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