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TRICASE, IL SINDACO CHIURI: “STOP ALL’AUTOREFERENZIALITA'”

TRICASE – «La buona politica amministrativa, soprattutto a Tricase, in questo momento storico, con una programmazione che finalmente riesce a vedere realizzate alcune progettualità che avevamo immaginato e proposto ai tricasini nel corso della campagna elettorale, ricevendone ampio consenso», dichiara il primo cittadino, «avrebbe bisogno di concentrare intelligenza, passione, energia attorno a questioni di rilievo ed invece mi accorgo che, a volte, continua a trovarsi prigioniera della autoreferenzialità. E, purtroppo, non più degli schieramenti come avveniva in passato, ma dei singoli».

«Da tempo», spiega il primo cittadino, «avevo manifestato alla maggioranza consiliare la necessità di ridefinire strategie politico-amministrative e azioni per restituire speranza, fiducia nel futuro senza di cui ogni impresa per migliorare l’azione amministrativa diviene un vano sogno. Ho sempre ritenuto che il nostro impegno di amministratori fosse quello di approfondire i problemi prospettando soluzioni coerenti con il mandato amministrativo ricevuto. E rispetto a questo mandato che gli elettori ci hanno affidato era nostro dovere anteporre la prospettiva globale dell’azione amministrativa di una compagine rispetto anche alle particolare visioni dei singoli, fossero essi anche investiti di responsabilità assessorili».

Il primo cittadino motiva così la sua deicisone di dare vita al cosiddetto rimpasto in giunta: «Se per continuare ad immaginare e mettere in campo una politica capace, attraverso decisioni alte e partecipate, di pensare le ricadute di ogni singola scelta sulla generazione futura, si doveva passare anche attraverso una rimodulazione dell’organo esecutivo, questa decisione andava responsabilmente presa. Ed è ciò che ho fatto. Ritenendo che Tricase avesse bisogno di una classe politico-amministrativa responsabile, preoccupata dell’interesse generale, fiera di dirigere. Non sempre l’essere forti nel consenso si traduce in una fortezza di governo delle più ampie sfaccettature degli interessi di una comunità».

Il primo cittadino, in chiusura, prova ad abbassare i toni della (aspra) polemica: « Ho sempre chiesto che tutti insieme pensassimo al bene comune e ad avere unità d’intenti, assicurando alla Città responsabilità e trasparenza, tempestività nelle decisioni e nell’operatività, efficienza, efficacia. Quindi, nessuna volontà di tradire le persone e le funzioni amministrative che avevo loro delegato, ma solo la volontà di far crescere meglio e di più questa nostra Città».

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