di Guido Sparasci
TRICASE – Quella che si snoda da alcuni giorni, e che non sembra destinata a fermarsi presto, è la cronaca d’un miracolo! Non vi son guarigioni improvvise: c’è di più!
C’è il passato, che credevamo morto e sepolto, che reclama la luce e chiede a gran voce di tornare in vita. E c’è un gruppo di pazzi, visionari e appassionati che ha il potere di farlo e che quella voce reclamante ha intercettato: ne ha individuato la fonte, l’ha isolata da rumori inquinanti, l’ha ascoltata nella sua purezza e l’ha riconosciuta: a lungo sognata, vanamente inseguita, finalmente rintracciata: eccola!
Gli studiosi di Tricase Sotterranea “Carlo Morciano e Salvatore Musio”, nei giorni scorsi hanno ritenuto di poter attribuire un tratto di muro di pochi metri, in apparenza insignificante, al perimetrale di una delle vecchie chiese Matrici di Tricase.
La mappatura dell’area, il confronto con documenti tratti dagli archivi notarile ed ecclesiastico, e il grande intuito dei due studiosi, stimolato dalla passione per la nostra storia locale, ha consentito loro di formulare attendibilmente l’ipotesi sensazionale di cui s’è detto.
Sono al lavoro da alcuni giorni, impegnati in una sfibrante lotta contro il tempo, per produrre una documentata relazione da sottoporre ufficialmente all’attenzione del Comune di Tricase, della Soprintendenza e della Parrocchia di Tricase, nella persona del parroco, don Flavio, a sostegno della loro ipotesi.
Ipotesi che, intanto, è già stata informalmente presa in seria considerazione da tutti gli enti interessati. I risultati sono eccezionali, ed assolutamente impensabili appena pochi giorni fa, quando lo sconforto cominciava a serpeggiare all’interno del nostro gruppo.
Ve li elenco in modo scarno e casuale: vi sarà agevole valutarne l’indubbia importanza:
1) Grazie all’intuito di Salvatore Musio, studioso appassionato e fortunatamente testardo, si può dire che sia stato scoperto, appena poche ore fa, un altro tratto di muro -ovvero, la parete orientale della chiesa stessa, già descritta dal Notaio Micetti nel ‘500- che va ad incrociare ad angolo (vedi foto) quello già emerso nei giorni scorsi e che conferma la bontà della ipotesi riguardante la collocazione, la planimetria e le dimensioni della vecchia chiesa Matrice;
2) di conseguenza, il Comune prorogherà di circa una settimana l’incarico agli archeologi “Andrea Chiuri e Luigi Coluccia”, affinchè vengano eseguite ulteriori ed accurate indagini volte a corroborare le ipotesi sin qui formulate.
3) l’ufficio tecnico Comunale, nei prossimi giorni, autorizzerà l’ispezione delle cosiddette “cisterne” da parte degli speleologi del Gruppo Speleologico Tricasino e di Daniele Metrangolo, fotografo di Tricase Sotterranea;
4) ci è stata confermata l’intenzione, da parte del Comune, di valorizzare le due fosse frumentarie rinvenute, lasciandole visibili attraverso la copertura con vetri adatti allo scopo, e l’intero sito, senza che ne venga pregiudicata la naturale destinazione.
Non è ancora il momento dei trionfalismi, perché riteniamo che altro si possa ancora scoprire, ma i risultati sin qui ottenuti, frutto della sensibilità dimostrata da uomini ed enti interessati, stimolati dalla nostra passione più genuina e dall’amore per Tricase, sono tali da renderci orgogliosi!