Ambiente, Giustizia, Tricase

TRICASE, IL TAR SOSPENDE ORDINANZA DI DEMOLIZIONE DEL COMUNE SU VILLA SAULI

TRICASE – Nuovo colpo di scena nella vicenda che vede coinvolti il Comune di Tricase e gli eredi della famiglia Sauli per la demolizione di Villa degli Oleandri la cui costruzione risale a 56 anni fa. Il Tar di Lecce, accogliendo l’istanza cautelare degli eredi Sauli, difesi dagli avvocati Pietro e Antonio Quinto ha sospeso l’ordinanza del Settore Urbanistica del Comune di Tricase che intimava la demolizione di Villa degli Oleandri, meglio conosciuta come Ecomostro di di Tricase Porto.Gli avvocati difensori degli eredi, hanno esibito una licenza di variante risalente al 1965, ignorata dal comune, che copriva le contestate difformità rispetto alla licenza del 1963, ma soprattutto la licenza di agibilità rilasciata dal sindaco dell’epoca in data 11/4/1969, documentando di fatto l’erroneità della ordinanza di demolizione, censurata anche sotto il profilo dello sviamento di potere.

“Con quella licenza” hanno dedotto i legali nella discussione innanzi al Tar, “il sindaco ha dato atto della conformità del progetto ai titoli edilizi anche sulla base di una relazione tecnica dell’ingegner Scorrano risalente al 1967.”

«È assurdo –  hanno sostenuto i difensori – che, a distanza di circa 50 anni, improvvisamente si invochino difformità edilizie che sono coperte da numerosi atti e provvedimenti dello stesso Comune. Così come è emersa l’infondatezza del contestato mutamento di destinazione d’uso del fabbricato, realizzato per essere adibito a piccolo albergo–ristorante, atteso che il fabbricato, da vari anni inutilizzato, richiede interventi di manutenzione straordinaria, denegati dallo stesso Comune, che in precedenza aveva lamentato la precarietà della struttura”.

 

Il Tar ha inoltre invitato l’Amministrazione a valutare l’autorizzabilità dei lavori finalizzati alla messa in sicurezza dell’immobile per i quali i proprietari avevano presentato una Scia, rigettata dall’Ufficio Tecnico Comunale.

Villa Degli Oleandri dunque per ora resta al suo posto, il tutto sarà ridiscusso nel merito il prossimo 11 dicembre.

 

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