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ZONA ECONOMICA SPECIALE, IL CAPO DI LEUCA CHIEDE PIU’ ATTENZIONE

Chiedono di essere ascoltati i Sindaci dell'area piu' a sud del Salento, il distretto Tricase - Miggiano - Specchia.

SALENTO – Chiedono di essere ascoltati i Sindaci dell’area piu’ a sud del Salento, il distretto Tricase – Miggiano – Specchia, per far si che lo storico Tac (Tessile Abbigiamento Calzaturiero) della zona riprenda slancio insieme a quello di Casarano.

Dopo l’appello del Sindaco di Tricase Carlo Chiuri – (Leggi qui) – che chiedeva ad alta voce che “il Capo di Leuca non sia ancora una volta penalizzato” arrivano le richieste di attenzione dei Sindaci di Specchia e Miggiano, Rocco Pagliara e Giovanni Damiano.

Giorni fa – dichiara Rocco Pagliaraabbiamo avuto un incontro con il Presidente del Consorzio Asi di Lecce, Angelo Tondo e con il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone. Abbiamo ribadito che ci siamo anche noi e che vogliamo fortemente che la nostra zona rientri nella Zes”.

“Il tutto e’ ancora in fase di costruzione – continua il primo cittadino di Specchia – ma abbiamo chiesto la creazione di una rete su tutto il territorio, non solo l’individuazione di una singola specifica area da destinare alla fiscalita’ di vantaggio. Ci era stata prospettata l’ipotesi di legarsi alla Zes Ionica verso il porto di Taranto, ma dopo le dichiarazioni dell’Assessore regionale Mazzarano, abbiamo intuito che l’ingresso salentino dovrebbe essere legato alla Zes Adriatica”.

“Abbiamo anche rimarcato – conclude Pagliara – il fatto che la nostra zona industriale essendo ancora giovane in alcuni punti e’ sprovvista di banda larga, energia elettrica e ci sono poche infrastrutture”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Sindaco di Miggiano Giovanni Damiano che dichiara: “Punteremo alla rete per la Zona Economica Speciale, spero tanto che questa non sia una battaglia persa in partenza perche’ le somme a disposizione sono talmente esigue che necessiterebbero di un ulteriore finanziamento da parte del Governo.

Devo dire – prosegue Damiano – che dopo un mio interessamento negli ultimi cinque, sei mesi nella zona industriale c’e’ stata una leggera accelerazione dal punto di vista infrastrutturale con l’allacciamento dei punti di illuminazione gia’ installati e mai collaudati. Mancano ancora il gas e la fibra ottica.

Anche se non ci dovessero scegliere come Zes, – Conclude Damiano –  chiediamo che ci vengano dati i servizi che sono necessari affinche’ questo territorio possa finalmente avere una occasione di sviluppo.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno – Mauro Ciardo –

 

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