TRICASE – Gli immobili che un tempo ospitavano gli stabilimenti dello storico calzaturificio Adelchi, fiore all’occhiello occupazionale di un territorio assetato di lavoro quale è il nostro Capo di Leuca si trova al centro di una diatriba burocratica che vede protagonisti Comune di Tricase, Consorzio Asi e l’azienda OLC srl.
La Olc srl con sede a Specchia, proprietaria da oltre 50 anni di una azienda specializzata in costruzione metalmeccaniche e carpenteria metallica che ad oggi conta circa 150 dipendenti, nel 2019, dopo molte aste succedutesi nel tempo, riesce ad acquistare per 400mila euro l’intero complesso industriale.

Da qui inizia la storia che arriva ai giorni nostri. Dal 2019 ad oggi i capannoni dell’ex stabilimento calzaturiero vengono rimessi a nuovo. La OLC dopo aver ottenuto la sanatoria nel settembre del 2021, ha demolito opere ed edifici abusivi edificati presumibilmente dalla vecchia proprietà, ha impermealizzato e rinovato le copertutre su tutti i tetti, ripristinato gli impianti elettrici e idrici che negli anni erano stati vandalizzati e rubati e installato un nuovo impianto di raccolta e depurazione di acque prima pioggia dell’ intero complesso , autorizzato dalla Provincia.


Per spiegare le ragioni della mancata apertura, il direttore commerciale della OLC, ingegnere Antonio Bramato ha voluto incontrare ieri mattina la stampa, proprio nei capannoni dell’ex opificio la stampa.
“Il nostro progetto imprenditoriale punta a creare circa 500-600 nuovi posti di lavoro – esordisce Bramato, mostrando con rammarico tutti i curriculum vitae che ogni giorno arrivano in azienda ai quali non si può dare nessuna risposta – abbiamo intenzione di espandere la nostra azienda e di aprire qui nuovi settori di produzione e perchè no, ospitare nuove attività artigianali, industriali e commerciali considerata la grandezza della struttura che conta 85mila metri quadri complessivi.
“Senza attingere a nessun finanziamento pubblico – continua Bramato – abbiamo ristrutturato e portato a nuova vita i due capannoni situati più a sud da destinare ad attività commerciali. E proprio su questo punto nasce la diatriba tra Comune di Tricase e l’azienda da me rappresentata.”
“In riferimento a queste due attività commerciali – fa sapere il direttore commerciale – abbiamo già tutta la documentazione e i pareri necessari degli Enti, comprese quelle del Consorzio Asi del 16 maggio del 2022, ente il Consorzio sovraordinato rispetto allo stesso Comune di Tricase, ma, inaspettatamente e con stupore, il Comune ci ha negato il permesso di costruire per il cambio di destinazione d’uso a commerciale, perchè, secondo quest’ultimo, la destinazione d’uso per quella zona è solo per scopi industriali e/o artigianali perchè lo stesso Comune, ci ha comunicato nel diniego, che non ha mai recepito la variante all’art.21 NTA del Piano ASI che consente di insediare strutture commerciali in zona industriale nei limiti del 10% della superfice fondiaria in ciascun lotto. Faccio notare che lo stesso Consorzio ha richiamato l’amministrazione comunale di Tricase rispetto ad altri pronunciamenti su nostre richieste.“


“Inutile dire che contro questo diniego la OLC da me rappresentata ha inoltrato ricorso al Tar, ricorso per il quale ancora non è stata fissata la prima udienza di merito, con il Comune di Tricase che si è costituito in giudizio.“
Infine, Bramato con rammarico evidenzia che: “nonostante tutti i soldi spesi per la ristrutturazione e quello che ci sta costando la sola manutenzione di tutto l’opificio, siamo a tutt’oggi incredibilmente fermi. Siamo sconcertati, ma anche amareggiati, nel subire queste burocrazie che si sovrappongono , si aggrovigliano, e poi si scontrano e alla fine chi ne accusa le conseguenze siamo sempre noi , perchè , adesso, dobbiamo attendere un Giudice per chiarire le questioni burocratiche del Comune e di ASI.”
L’amministrazione comunale di Tricase dal canto suo fa sapere che è stata seguita la normativa in materia senza nessuna volontà dunque di ostacolare l’azienda.
All’incontro erano presenti anche il Sindaco di Miggiano Michele Sperti ed i consiglieri comunali di opposizione Giovanni Carità e Carmine Zocco.
. Per il sindaco di Miggiano “La politica deve aiutare gli imprenditori che si impegnano e rischiano in
solido per dare un futuro nuovo a questa terra depredata ed è paradossale che sia l’amministrazione pubblica a rallentare progetti tanto importanti”. *
Il consigliere Carità ha invece sottolineato il mancato coinvolgimento sulla questione da parte del sindaco Antonio De Donno e della sua maggioranza. “Pure nel rispetto dei ruoli istituzionali non siamo mai stati coinvolti su una progettualità così importante, ci siamo già attivati per cercare di dare un nostro contributo costruttivo”. * Il consigliere Carità ha inoltre presentato ieri una interrogazione comunale urgente a nome del gruppo consiliare “Tricase, che fare?” con la quale si chiede di:
- avere una relazione dettagliata sull’intero iter e sulle comunicazioni intercorse tra il comune di Tricase e l’azienda OLC;
- di essere messi a conoscenza sulle motivazioni che hanno portato codesta amministrazione ed il sindaco Antonio De Donno a deliberare per la costituzione in giudizio;
- di conoscere le reali volontà della maggioranza in merito alla “questione lavoro” nel territorio di Tricase;
Il consigliere Zocco si è espresso, infine, sull’impatto che avrà la partita giudiziaria sul futuro dell’ex Adelchi: “Affidarsi alle decisioni del Tar rimarca la scelta della politica di delegare ad altri le decisioni“.
Noi ci siamo sempre – conclude seccato l’ingegnere Bramato – ma, purtroppo, esiste un problema molto serio…”LA BUROCRAZIA”.